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Franco, Niccolò.

Letterato italiano. A Napoli, pubblicò una raccolta di epigrammi latini in onore di Isabella Gonzaga, moglie del viceré (Hisabella); a Venezia, diede alle stampe il Tempio d'Amore, in lode delle gentildonne più in vista della città. Entrato in amicizia con Pietro Aretino, ne plagiò le opere con delle Pistole volgari e dei Dialoghi piacevolissimi, che portarono ad una rottura fra i due. Lasciata Venezia, si stabilì a Casale Monferrato (1540), dove pubblicò le Rime contro Pietro Aretino ed un Dialogo delle bellezze. Nel 1541 partì per Mantova, dove aprì una scuola privata e stampò un romanzo, La Philena. Tornato a Napoli, compose una storia contemporanea, Commentarii, dati alle fiamme nel 1558 per ordine del tribunale dell'Inquisizione. La Priapea, nella quale l'autore satireggiò la figura di Paolo III, gli causò venti mesi di carcere. Dopo aver composto una Vita di Cristo ed aver atteso alla versione in ottave di alcuni canti dell'Iliade, fu impiccato per ordine di Pio V (Benevento 1515 - Roma 1570).